Si può considerare l’arte un investimento?
Talvolta, al di là della passione per l’arte, quando si acquista un’opera c’è chi si chiede se quello che ha comprato è da ritenersi un investimento.
Questa è senza dubbio una domanda la cui risposta è un nodo davvero difficile da sciogliere essendo l’ambito una nicchia di mercato.
Per fare un po’ di luce sulla questione, non ci si può esimere dal considerare la definizione di “investimento” in economia.
Secondo Wikipedia, si tratta infatti de “l’attività finanziaria di un soggetto economico (detto investitore) atta all’incremento di beni capitali mediante l’acquisizione o creazione di nuove risorse economiche da usare nel processo produttivo”.
E ancora, secondo Wikipedia, può prevedere “il rischio di fallimento ovvero il mancato raggiungimento, parziale o totale, degli obiettivi finanziari inizialmente proposti”.
Beh, per alcuni acquirenti comprare un’opera d’arte è esattamente questo: investire parte del proprio capitale in un bene che possa incrementare il proprio valore nel tempo.
E ha senso?
Certo. Tenendo conto, esattamente come per l’acquisto di altri beni, l’eventuale svalutazione con conseguente mancato raggiungimento dell’obiettivo.
Ovviamente non è sempre facile prevedere l’andamento del mercato dell’arte.
Tuttavia, seguendo alcuni consigli e stando attenti ad alcune regole, possiamo limitare il nostro rischio di investimento.
L’arte è investimento: il coefficiente d’artista
Il coefficiente di un artista è uno strumento indispensabile per la corretta valutazione di un’opera d’arte.
Viene rilasciato in via ufficiale dalle gallerie d’arte e funge, a tutti gli effetti, come documento di riconoscimento dell’autore da parte di storici dell’arte, critici e galleristi.
Solitamente, però, ci sono due risvolti della medaglia.
- l’artista, che spesso rimane contrariato dal valore che viene attribuito alle proprie opere tramite calcolo di coefficiente poiché convinto che il proprio lavoro possa valere molto di più rispetto alla reale quotazione di mercato e l’acquirente, per il quale, in taluni casi, è difficile pensare che si possano spendere migliaia di euro per un quadro, togliendo valore a monte al lavoro svolto.Il coefficiente d’artista, tuttavia, non mente in quanto viene attribuito integrando differenti variabili della carriera di un autore (mostre, premi vinti, cataloghi, etc …).
Sul piano pratico figura come un indice numerico corrispettivo del livello di notorietà e di qualità artistica di un autore, attestato a livello nazionale.
Solitamente, il coefficiente di un artista emergente parte da 0,2 – 0,3 (raramente 0,5) e può salire in base alla crescita tecnica ed artistica.
L’indice numerico così calcolato, viene inserito in una formula specifica utilizzata per calcolare il prezzo di vendita delle opere, considerando, come base di partenza, le dimensioni:
Prezzo di vendita = (Base + Altezza) x coefficiente x 10
- Il prezzo di vendita, nel tempo, aumenterà sempre più o si attesterà raggiunto un certo valore ed è per questo che l’acquisto di un’opera merita la definizione di investimento a lungo termine.
Comprare arte: differenza tra originale e grafica d’autore
L’opera originale, come dice l’aggettivo, è un unicum, creato dall’artista con tecniche, colori e soggetti riservati alla realizzazione di quello specifico lavoro.
Gli originali di autori certificati sul mercato possono risultare costosi.
Gli emergenti, come detto in precedenza, hanno un coefficiente d’artista basso e conseguente prezzo di vendita avvicinabile.
Ciononostante, acquistare un pezzo che avremo solo noi fa aumentare il potere di investimento futuro per l’incremento di valore.
Come ovviare all’alto costo degli originali?
Rimanendo nell’ambito di un investimento, sicuramente più contenuto, il mercato dell’arte propone la grafica d’autore.
Negli ultimi trent’anni essa ha avuto una notevole diffusione in Italia.
Questo poiché l’originalità dei multipli consiste nel fatto che essi vengono realizzati da un preciso progetto dell’artista indirizzato alla stampa di una tiratura.
Ovvero un numero predeterminato e limitato di copie, la cui realizzazione viene da lui curata con lo stampatore in tutte le sue fasi fino alla firma autografa (e talvolta il ritocco personale) su ciascun foglio.
Quindi in tutto e per tutto un’opera d’arte, voluta e firmata dall’artista ma meno costosa perché sotto forma di multiplo.
Se hai domande, puoi scriverci una email a info@boite-en-valise.it.
Seguici anche su facebook e instagram per gli aggiornamenti riguardo ai nostri artisti, opere e novità.