La bellezza delle cose semplici può dirsi concetto base nelle opere di Valentina Sacchelli, che nella loro sobrietà figurativa ci immergono in un immaginario profondamente interiorizzato dall’artista, cui da libero sfogo nel processo creativo.
Un immaginario che non comprende solo gli stimoli ricevuti in ambiente accademico ma anche le suggestioni dei luoghi d’origine, la Versilia appunto e, in anni più recenti, la campagna lucchese nei dintorni di Pescaglia: piccolo paese nel quale l’artista vive e nelle cui campagne ama passeggiare con un taccuino in tasca per poter fissare ogni spunto utile ad arricchire la propria produzione pittorica.
Il risultato del girovagare e del vivere quotidianamente la natura che circonda il paesino della lucchesia, arricchisce l’arte di Valentina Sacchelli , che si articola anche in un secondo filone oltre a quello che segue le orme di Galileo Chini e si sviluppa con l’elaborazione figurativa della tanto amata campagna di San Martino in Freddana, autentico fortino di pace e tranquillità per l’artista.
I dipinti richiamano uno stile naif, affine all’arte del post-impressionista francese Henri Rousseau; questo per le campiture cromatiche, la resa prospettica ed i soggetti scelti.
Valentina Sacchelli sceglie di dipingere scene di asinelli che si nascondono dietro a ai cipressi, uccellini che fanno capolino in un campo di cipolle e le più caratteristiche architetture del luogo, di nuovo rese con la tecnica ad acrilico e sempre contrassegnate da un’essenzialità necessaria ma non scontata, finalizzata a portare l’attenzione sulla bellezza della semplicità di pomeriggi passati in giro per la campagna.
Tutto ciò trasmette appieno il forte attaccamento dell’artista ai luoghi ritratti, cosa che emerge chiaramente come uno dei messaggi principali delle sue opere.
Paolo Fresu, come un attento scenografo, si avvale di una sorta di palcoscenico fantastico, in cui i personaggi, quasi di pirandelliana memoria, “…interagiscono in un clima di complicità e di doppiezza, di intrigo e finzione, che l’autore rende tuttavia più leggero e ludico sulle ali d’una velata ironia e d’una sorridente sceneggiata metaforica”.
In questo caso l’artista si è cimentato nel racconto figurativo dei segni zodiacali, trattati con le stesse caratteristiche ed espedienti della commedia dell’arte.
Per sviluppare il proprio intento, l’artista non adotta un singolo modus: infatti, nella sua produzione, Fresu utilizza i materiali più disparati (legni, metalli, stoffe, inserti di giornali, minuterie) uniti ad una eccellente tecnica pittorica.
All’opera potrai abbinare, nell’ambito della promozione “Boîte en… Calliphora Bags”, una delle due cartelle portadocumenti in pelle artigianale create appositamente nei colori del brand della galleria, giallo e verde.
Le cartelle di Calliphora Bags hanno una particolarità: la pelle con cui sono tagliate e realizzate a mano, è soggetta a una concia di tipo vegetale, ovvero basata su un lento processo che utilizza tannini naturali provenienti dagli alberi. La pelle così trattata assorbe le nostre tracce, invecchia, si colora con il sole e mostra i cambiamenti e le personalizzazioni che avvengono con il tempo e con l’uso, in massima naturalezza.
Clicca sotto “Calliphora bags” e fai la tua scelta!
Nel tempo Sandro Bracchitta ha saputo mettere a frutto tutte le esperienze vissute acquisendo un’unicità che lo rende riconoscibile ma, al tempo stesso, di volta in volta, riesce nel tentativo di creare stupore rispetto a opere che contengono segni che si ripetono ma che possono assumere significati e interpretazioni diverse: essi, infatti, cambiano come cambia e si evolve la vita e l’artista fa di conseguenza, anche se esistono dei capisaldi su cui si fonda la sua ricerca.
Nel tempo Sandro Bracchitta ha saputo mettere a frutto tutte le esperienze vissute acquisendo un’unicità che lo rende riconoscibile ma, al tempo stesso, di volta in volta, riesce nel tentativo di creare stupore rispetto a opere che contengono segni che si ripetono ma che possono assumere significati e interpretazioni diverse: essi, infatti, cambiano come cambia e si evolve la vita e l’artista fa di conseguenza, anche se esistono dei capisaldi su cui si fonda la sua ricerca.
La bellezza delle cose semplici può dirsi concetto base nelle opere di Valentina Sacchelli, che nella loro sobrietà figurativa ci immergono in un immaginario profondamente interiorizzato dall’artista, cui da libero sfogo nel processo creativo.
Un immaginario che non comprende solo gli stimoli ricevuti in ambiente accademico ma anche le suggestioni dei luoghi d’origine, la Versilia appunto e, in anni più recenti, la campagna lucchese nei dintorni di Pescaglia: piccolo paese nel quale l’artista vive e nelle cui campagne ama passeggiare con un taccuino in tasca per poter fissare ogni spunto utile ad arricchire la propria produzione pittorica.
Il risultato del girovagare e del vivere quotidianamente la natura che circonda il paesino della lucchesia, arricchisce l’arte di Valentina Sacchelli , che si articola anche in un secondo filone oltre a quello che segue le orme di Galileo Chini e si sviluppa con l’elaborazione figurativa della tanto amata campagna di San Martino in Freddana, autentico fortino di pace e tranquillità per l’artista.
I dipinti richiamano uno stile naif, affine all’arte del post-impressionista francese Henri Rousseau; questo per le campiture cromatiche, la resa prospettica ed i soggetti scelti.
Valentina Sacchelli sceglie di dipingere scene di asinelli che si nascondono dietro a ai cipressi, uccellini che fanno capolino tra i canneti lungo il fiume Serchio e le più caratteristiche architetture del luogo, di nuovo rese con la tecnica ad acrilico e sempre contrassegnate da un’essenzialità necessaria ma non scontata, finalizzata a portare l’attenzione sulla bellezza della semplicità di pomeriggi passati in giro per la campagna.
Tutto ciò trasmette appieno il forte attaccamento dell’artista ai luoghi ritratti, cosa che emerge chiaramente come uno dei messaggi principali delle sue opere.
La scultura, parte integrante di una lampada di design con base in legno sul cui fondo sono presenti la firma dell’artista e l’anno di realizzazione, prende spunto dal pesce lanterna presente nel film di animazione “Deep – un’avventura in fondo al mare” della M2 Pictures.
Deep è un polpo “dumbo” avventuroso e l’ultimo del suo genere vive lì con i suoi due amici incondizionati: Evo, un pescatore nerd e goffo, e Alice, un gambero nevrotico di acque profonde. Quando un incidente distrugge la loro casa, il guardiano dell’abisso, The Kraken, invia Deep e i suoi amici in un pericoloso viaggio alla ricerca di una nuova casa. Viaggeranno, così, verso luoghi meravigliosi come la città sommersa di New York, il Titanic o l’Artico, affrontando formidabili nemici e situazioni esilaranti.
La scultura, parte integrante di una lampada di design con base in legno sul cui fondo sono presenti la firma dell’artista e l’anno di realizzazione, prende spunto dal pesce lanterna presente nel film di animazione “Deep – un’avventura in fondo al mare” della M2 Pictures.
Deep è un polpo “dumbo” avventuroso e l’ultimo del suo genere vive lì con i suoi due amici incondizionati: Evo, un pescatore nerd e goffo, e Alice, un gambero nevrotico di acque profonde. Quando un incidente distrugge la loro casa, il guardiano dell’abisso, The Kraken, invia Deep e i suoi amici in un pericoloso viaggio alla ricerca di una nuova casa. Viaggeranno, così, verso luoghi meravigliosi come la città sommersa di New York, il Titanic o l’Artico, affrontando formidabili nemici e situazioni esilaranti.
L’universo di Valentini appare ordinato, studiato, costruito, tra costellazioni, pianeti, satelliti e un avvilupparsi di forme e schemi logici.
L’arte antica ritorna attraverso Vitruvio e l’impiego dell’arco assume valenza centrale nelle composizioni di carattere architettonico o nelle immagini di città imperiali.
Si insinua, nelle sue opere, l’infinita identità del tempo costruito in sequenze oppure dissezionato; ma si strutturano altresì spazi perfetti, con l’intento di inventare città ideali tracciate attraverso un’asciutta concisione di linee e di cromatismi lunari che si uniscono a materiali polimorfi.
“Disegni del cielo” è impreziosita da un delicato retouche in foglia oro zecchino.
La determinazione della sua Easy Queer non si ferma di fronte a niente.
Diritti negati, offese gratuite, mancato riconoscimento della propria esistenza hanno scavato rughe profonde in fondo alla sua anima.
Nonostante questo, la testa rimane dritta verso il riconoscimento di una realtà che necessita di essere tutelata.
Lo sguardo è determinato, pensando alle conquiste, ma d’altronde infelice perché innumerevoli sono le occasioni in cui viene definita ancora “diversa”.
Quest’opera nasce in occasione della Giornata Internazionale della Donna grazie alla partecipazione all’evento organizzato da “Non una di meno Lucca” ove si è parlato dell’autodeterminazione e il diritto alla salute sessuale e riproduttiva delle donne e di saperi transafemministi.