Zeno Travegan ha iniziato a dipingere pesci partendo dalla metafora del silenzio, elemento per lui fondamentale nella ricerca di un percorso da sviluppare ma anche desiderio da contrapporre ai fiumi di parole spesso inutili di questi tempi.
Poi le acciughe hanno preso il sopravvento ispirandogli un piacevole coinvolgimento grazie al loro dinamismo, al loro carattere “sfuggente” e soprattutto alla caleidoscopica rivelazione di mille colori e sfumature, dei riflessi veloci tra acqua e luce.
Nel ciclo “Anciue”, l’artista evidenzia ulteriormente la sua produzione caratterizzata da un vero e proprio ponte tra classicità e contemporaneità.
Zeno Travegan ha iniziato a dipingere pesci partendo dalla metafora del silenzio, elemento per lui fondamentale nella ricerca di un percorso da sviluppare ma anche desiderio da contrapporre ai fiumi di parole spesso inutili di questi tempi.
Poi le acciughe hanno preso il sopravvento ispirandogli un piacevole coinvolgimento grazie al loro dinamismo, al loro carattere “sfuggente” e soprattutto alla caleidoscopica rivelazione di mille colori e sfumature, dei riflessi veloci tra acqua e luce.
Nel ciclo “Anciue”, l’artista evidenzia ulteriormente la sua produzione caratterizzata da un vero e proprio ponte tra classicità e contemporaneità.
Zeno non si chiede mai cosa voglia dire un suo lavoro, semmai cosa possa dare agli occhi e al cuore di chi lo guarda.
La musica, tuttavia, gioca un ruolo sempre importante perché definisce le linee e accompagna la visione totale del quadro.
Come un sottofondo, un motivo.
Qualcosa che aiuti a sognare nel segno della curiosità.
L’opera, originale e pezzo unico d’autore, riporta l’autentica sul retro e la firma dell’artista (pseudonimo e anno) di lato a sinistra.
Zeno non si chiede mai cosa voglia dire un suo lavoro, semmai cosa possa dare agli occhi e al cuore di chi lo guarda.
La musica, tuttavia, gioca un ruolo sempre importante perché definisce le linee e accompagna la visione totale del quadro.
Come un sottofondo, un motivo.
Qualcosa che aiuti a sognare nel segno della curiosità.
L’opera, originale e pezzo unico d’autore, riporta l’autentica sul retro e la firma dell’artista (pseudonimo e anno) di lato a destra.